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Salvator Gotta era nato a Montalto Dora nel 1887, ma si era trasferito a Ivrea in giovane età, al seguito del padre, magistrato. Scrive il libro "Il castello di Montalto" nel 1958: è un omaggio che l'autore fa al suo paese natale e alla sua gente. Non è autobiografico, ma, attraverso la trasfigurazione artistica dei suoi personaggi principali, rappresenta vicende e realtà che lo scrittore ha vissuto nella sua prima giovinezza e mette in rilievo le caratteristiche degli "stagnini ambulanti" cioè della razza cui discende, razza di gente nomade per istinto, eppure radicata all'amore delle proprie montagne, cui fa sempre ritorno.